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ANDREA FOGLI / ERICH GRUBER & JOHN BERGER, “Animali e uomini”, 25 aprile 2020

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Aprile 25, 2020

Non sappiamo quanto durerà la nostra quarantena, e il nostro distanziamento dalla libera vita. Sembra – ce lo stanno dicendo come se fosse un destino inevitabile – che nei prossimi anni ci ritroveremo in qualche modo distanziati, con movimento  e libertà condizionati. “Tempi moderni”, aveva immaginato Chaplin, o piuttosto uno Zoo digitale, dove ognuno sarà confinato, ben controllato e anestetizzato, dietro uno schermo elettronico. L’elicottero, o un piccolo drone – come è già accaduto – inseguirà  il solitario che, nel deserto, avrà l’ardire di correre sulla spiaggia. Figuriamoci ben altri e reali assembramenti: niente “Friday’s for Future”, cara Greta… Povera Terra, poveri noi.
Il 25 aprile, che in Italia (e in Portogallo) è l’anniversario della Liberazione, arriva così paradossalmente all’inizio di una zona d’ombra, dove non siamo più sicuri di avere in mano il nostro destino – in una condizione in fondo non molto diversa  da quella che gli animali hanno subito  e in molti casi subiscono ancora. Le parole di John Berger che ho scelto arrivano come un fulmine. Sugli animali, su di noi. Su gabbie più o meno invisibili.
A.F., 25 aprile 2020

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We don’t know when our quarantine will end, with our distancing from free life. It seems – they are telling us as if it were an inevitable destiny – that in the coming years we will find ourselves somehow spaced, with conditioned movement and freedom. “Modern times”, Chaplin had imagined, or rather a digital Zoo, where everyone will be confined, well controlled and anesthetized, behind an electronic screen. The helicopter or a small drone – as has already happened – will chase the loner who, in the desert, will dare to run on the beach.  Let’s imagine other and real gatherings: no “Friday’s for Future”, dear Greta… Poor Earth, poor us…
April 25, to day, which is the anniversary of the Liberation in Italy (and Portugal), paradoxically arrives at the beginning of a shaded area, where we are no longer sure of having our destiny in hand, in a condition at bottom not much different from what animals have undergone and in many cases still suffer. The words of John Berger that I chose come like lightning. About animals, about us. On more or less invisible cages.
A. F., April 25, 2020

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Erich Gruber, Vitrinenkerle, 2004
Erich Gruber, Vitrinenkerle, 2004

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“The animals, isolated from each other and without interaction between species, have become utterly dependent upon their keepers. Consequently most of their responses have been changed. What was central to their interest has been replaced by a passive waiting for a series of arbitrary outside interventions”

“ Gli animali, isolati l’uno dall’altro e senza interazione tra le specie, hanno finito per dipendere dai lori guardiani. Di conseguenza la maggior parte dei loro riflessi si è modificata. L’istinto di sopravvivenza, che un tempo era fondamentale, è stato sostituito dall’attesa passiva di una serie di interventi arbitrari dall’esterno”

John Berger

Andrea Fogli, Felino, dal “Diario dei 59 grani di polvere”, 2018

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“ However  you look at these animals, even if the animali is up against the bars, less than a foot from you, you are looking something that has been rendered absolutely marginal….Within limits, the animals are free, but both they themselves, and the spectators, presume on their close confinement”

“In qualunque maniera guardiate questi animali, anche se l’animale è incollato alle sbarre, a meno di un metro da voi…voi state guardando qualcosa che è stato reso assolutamente marginale…Entro certi limiti gli animali sono liberi, ma, al pari dei visitatori, sanno bene che la loro reclusione è totale”

Erich Gruber, Schwarzer Panther, 2001

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“This reduction of animal, which has a theoretical as well as economic history, is part of the same processa s that by which men have been reduced to isolated productive and consuming units. Indeed, during this period an approach to animals often prefigured an approach to me. The mechanical view of the animal’s work capacity, was later applied to that of workers”

“Questa riduzione dell’animale, la cui storia è tanto teorica quanto economica, fa parte dello stesso processo che ha ridotto gli uomini a isolate unità di produzione e consumo. In effetti, durante questo periodo, l’atteggiamento nei confronti degli animali spesso prefigurava quello nei confronti dell’uomo. La visione meccanica della capacità lavorativa animale fu in seguito applicata a quella degli uomini”

Andrea Fogli, Sirena?, dal “Diario dei 59 grani di polvere”, 2018

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“The decisive theoretical break came with Descartes. Descartes internalized, within man, the dualism implicit in the human relation to animals. In dividing absolutely body from soul, he bequeathed the body to laws of physic and mechanics, and, since animals were soulless, the animals was reduced to the model of a machine“

“La rottura teorica decisiva si è prodotta con Cartesio. Cartesio integrò in seno all’uomo il dualismo implicito nella relazione umana con gli animali. Superando di netto il corpo dall’anima, abbandonò il corpo alle leggi della fisica e della meccanica e ridusse gli animali, in quanto privi di anima, al modello della macchina”

Andrea Fogli, Il pulcino (The chick), dal "Diario dei 59 grani di polvere", 2018

Andrea Fogli, Il pulcino (The chick), dal “Diario dei 59 grani di polvere”, 2018

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“Yet to suppose that animals first entered the human imagination as meat or leather or horn is to project a nineteenth-centuryattitude backwards across the millenia. Animals first entered the immagination as messengers and promises “

“Supporre che fin dall’inizio gli animali siano entrati nell’immaginario umano sotto forma di carne o cuoio o avorio, significa proiettare sui millenni precedenti un atteggiamento tipico del XIX secolo. Da principio gli animali entrarono nell’immaginario dell’uomo come messaggeri e come promesse”

Erich Gruber

Erich Gruber, Waldemar , 2001

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Sentences from the book ” Why look to animals ? ” (2009) by John Berger;  drawings by Andrea Fogli, Roma, and Erich Gruber, Salzburg

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INDICE/ INDEX

ANDREA FOGLI, “Figure senza nome”, giugno 2020 (con traduzione in fiammingo di Patrick Lateur))

DIARIO DI BAGIGIAS # 3 , maggio 2020

TELEGRAMMA DALLE FIANDRE #4 di Patrick Lateur, con “Nascita di Venere” di Felice Levini

CONTRAPPUNTI #3, di Benoit Angelet, Parigi, 10.6.2020, con i disegni di Regnier Angelet

TI DO TODI #1, di Matteo Boetti, “1-5-20”, Todi.

LE LETTERE DI TIRESIA # 4 di Fabrizio Sabelli, con installazioni urbane di Fausto delle Chiaie

MARCO TIRELLI. “We are the crowd…”, aprile 2020

VALENTIN STEFANOFF, We The Poor of This World, 2013, Video, 6,50 min

CONTRAPPUNTI #2, di Benoit Angelet, Parigi, 16.5.2020

GREETINGS from Nuremberg, di Fredder Wanoth, marzo-aprile 2020

BERNARDI ROIG / Ejercicios para un tiempo clausurado Nº2 : Compartir el lugar (la cabeza)

LE LETTERE DI TIRESIA # 3 di Fabrizio Sabelli, con “Struttura di una nuvola”, 1964, di Antonio Sanfilippo

“DANCING POPPIES”, foto di Rurik Dmitrienko, 13.5.2020

CONTRAPPUNTI #1, di Benoit Angelet, Parigi, 11.5.2020

TELEGRAMMA DALLE FIANDRE #3 di Patrick Lateur, con “Protection circles” di Laszlo Revesz

MERENDA/ SNACK TIME, un racconto di Chiara Nuvoli, aprile 2020

KRISTIN JONES, “TIMESCAPES”,2001-2020, video; musica di Walter Branchi

MICHAEL ZIEGLER, “Maschere” (senza titolo né parole), aprile 2020

DIARIO DI BAGIGIAS # 2 , aprile 2020

LAZLO REVESZ, “Echo from other bells”, video, aprile 2020

LE LETTERE DI TIRESIA # 2 di Fabrizio Sabelli, con “OCTOpath” di Sélène de Condat

GIANLUCA CODEGHINI/ MARCO MARIANI, “We must let her go”, video, aprile 2020

IL DIARIO di Judith Lange, marzo-aprile 2020

TELEGRAMMA DALLE FIANDRE #2 di Patrick Lateur, con una “Blackboard” di Pierluigi Fresia

BERND KOLLER, “Guardare oltre il CV19”, febbraio-marzo 2020

ANDREA FOGLI / ERICH GRUBER & JOHN BERGER, “Animali e uomini”, 25 aprile 2020

TELEGRAMMA da Parigi, Jeanette Zwingenberger

IN RICORDO di LOIS WEINBERGER (24.9.1949 -21.4.2020), Lorand Hegyi

KOEN BROUCKE, “Wat overblijft/quel che resta”, aprile 2020

“Gli animali reclamano il mondo”, video inviato da Bruno Ceccobelli, aprile 2020

ATELIERS 2020, Anke Armandi

OMAGGIO A SERGE UBERTI (Aix-les-Bains 1952 – Roma 2018), video di Tiziana Quattrucci, 2015, 14min.

TELEGRAMMA DALLE FIANDRE #1 di Patrick Lateur, con un disegno di Marine Joatton

DIARIO DI BAGIGIAS # 1 , marzo 2020

OMAGGIO a Luis Sepulveda, con “Momo” di Marilù Eustachio

MARIA BUSSMANN & XAVIER DE MAISTRE, “Viaggio intorno alla mia stanza”, aprile 2020

INCLASIFICABLE/ Enrica Basilico, “Solo i sognatori muovono le montagne” (Fizcarraldo), Cazalla de la Sierra (SP), aprile 2020

LE LETTERE DI TIRESIA # 1 di Fabrizio Sabelli, con le “lupe” di Kristin Jones

OMAGGIO a Markus Raetz

MITI E MITOLOGIE DELL’ ARTE Giacinto di Pietrantonio

ARTISTI / ARTISTS

Michael Ziegler / Erich Gruber / Anke Armandi / Enrica Basilico / Elzevir / Patrick Lateur / Sélène de Condat / John Berger / Kristin Jones / Koen Broucke / Andrea Fogli / Walter Branchi / Serge Uberti / Video / Marco Tirelli / Fabrizio Sabelli / Antonio Sanfilippo / Lettere / Marilù Eustachio / Lois Weinberger / marcus raetz / bagigias / Bernd Koller / Luis Sepulveda / Diario #1 / Jeanette Zwingenberger / Gianluca Codeghini / Cristina Falasca / Bruno Ceccobelli / Cécile Vandresse / Petra Richar / Judith Lange / Valentin Stefanoff / Stefano Minzi / Marine Joatton / Marco Mariani / Lorand Hegyi / Maria Bussmann / Rurik Dmitrienko / Benoit Angelet / Xavier de Maistre / Bernardi Roig / Chiara Nuvoli / Laszlo Revesz / Fredder Wanoth / Pierluigi Fresia

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