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IN RICORDO di LOIS WEINBERGER (24.9.1949 -21.4.2020), Lorand Hegyi

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Aprile 23, 2020

Lois Weinberger, “Plfanzen” (2018)
Lois Weinberger, “Plfanzen” (2018)

                                                                                                  (segue testo in italiano)

In Memory of Lois Weinberger

Pending a more detailed tribute on the next issue of  diario comune (# 2, 10 May), we publish here on the blog the letter written yesterday night by Lorand Hegyi in memory of his dear friend whom he knew since 1983, and of whom he curated his first major retrospective, at the Ludwig Museum in Wien, and then other anthological or solo exhibitions at the Museum of Modern and Contemporary Art of Saint-Etienne, at the PAN of Napoli, at the Palazzo Ducale in Genoa and at the Museum of Modern Art of Thessaloniki.

Two weeks ago Lorand had chosen a photographic work by Lois to accompany his text that inaugurated the project diario comune, and in the following letter – for many of us who have not had time to meet him personally – it is now clear that with that homage Lorand wanted to indicate to all of us an example, a model of artist independent of any restricted categorization, sensitive and human, extraneous to market logic.

Pubblichiamo qui sul blog, in attesa di un più approfondito omaggio sul prossimo numero di diario comune (#2, 10 maggio), la lettera scritta da Lorand Hegyi in ricordo del caro amico che conosceva dal 1983, e di cui ha curato la sua prima grande retrospettiva, al Museo Ludwig di Vienna, e poi altre sue mostre antologiche o personali al Museo d’arte Moderna e Contemporanea di Saint-Etienne, al PAN di Napoli, a Palazzo Ducale di Genova e al Museo d’Arte Moderna di Thessaloniki.  

Due settimane fa Lorand aveva scelto proprio un lavoro fotografico di Lois per accompagnare il suo testo che inaugurava il progetto di diario comune, e nella lettera che segue – e per molti di noi che non hanno fatto in tempo a conoscerlo personalmente – è ora ben chiaro che con quell’omaggio Lorand volesse indicare a tutti noi un esempio, un modello di artista indipendente da ogni ristretta categorizzazione, sensibile e umano, estraneo a logiche di mercato.

Lois Weinberger
Lois Weinberger with his wife Franziska, Vienna 2016

Empathy and engagement – Lois Weinberger’s Life

Today morning I got the horribly sad message from Franziska Weinberger: “Lois has gone from us yesterday; he had a heart attack”. A few words, a short, objective, silent announcement, an irreversible, unchangeable, definitive fact: Lois Weinberger, this so authentic, so sovereign, so independent man full with love, openness and empathy, this great, intelligent, sensitive artist of soft interventions in the given natural and urban surrounding guided by his conviction of addition and contribution, participation and vitalization instead of radical changes and destructive voluntarism, this sensible, fragile, vulnerable poet, this close friend and intellectual companion is dead. There is no way to express the cold vacuum, what opened through his sudden disappearance, in a historically probably unique, dark moment of contemporary life destabilized by the horror and frozen by angst, panic, isolation provoked by an unknown virus.

But the understanding of his heritage, the interiorization of his example as artist, as poet, as thinker, or simply – and this is perhaps the most difficult to get – as a sensitive, profoundly tolerant and compassionate man, who was able to see the beautifully rich, multilayered, metaphorical meanings of the simplest, ephemeral, provisory things and of the – apparently unimportant – details and fragments of all areas of life, will conduct us to understand differently the life itself. Whatever he shaped or wrote, wherever he travelled and worked, whoever he was speaking with, his words were about life, about searching for authentic human constellations, about relevant approaches to the realities given in real time, in real social, cultural context. His artistic interventions respected these realities while in a subtle way they emphasized the potentiality of the demiurges of changes.

Lois, my dear friend, you have gone but you are with us, among us, in us.

Lorand

Empatia e impegno: la vita di Lois Weinberger

Questa mattina ho ricevuto un messaggio terribilmente triste da Franziska Weinberger: “Lois nella notte se ne andato … ha avuto un infarto ”. Poche parole, un breve, oggettivo, silenzioso annuncio, un fatto irreversibile, immutabile, definitivo. Lois Weinberger, questo uomo così autentico, così sovrano, così indipendente e pieno di amore, apertura ed empatia, questo grande, intelligente, sensibile artista di delicati interventi nell’ambiente naturale e urbano guidati dalla sua convinzione di aggiunta e contributo, partecipazione e vitalizzazione,  invece di cambiamenti radicali e volontà distruttiva, questo poeta sensibile, fragile, vulnerabile, questo amico intimo e compagno intellettuale è morto. Non c’è modo di esprimere il vuoto freddo, ciò che si è aperto attraverso la sua improvvisa scomparsa, in un momento storicamente unico della vita contemporanea, destabilizzato dall’orrore e congelato dall’angoscia, dal panico, dall’isolamento provocato da un virus sconosciuto.

Ma la comprensione della sua eredità, l’interiorizzazione del suo esempio come artista, come poeta, come pensatore, o semplicemente – e questo è forse il più difficile da ottenere – come un uomo sensibile, profondamente tollerante e compassionevole, che è stato in grado di vedere significati meravigliosamente ricchi nelle cose più semplici e effimere, nei dettagli e frammenti apparentemente non importanti in tutte le aree della vita, ci condurranno a comprendere diversamente la vita stessa. Qualunque cosa modellasse o scrivesse, ovunque viaggiasse e lavorasse, con chiunque stesse parlando, le sue parole riguardavano la vita, la ricerca di autentiche costellazioni umane, l’approccio pertinente alle realtà dato in tempo reale, in un reale contesto sociale e culturale. I suoi interventi artistici hanno rispettato queste realtà, ma insieme, in modo sottile, hanno sempre sottolineato la potenzialità demiurgica del cambiamento e dell’arte.

Lois, mio ​​caro amico, te ne sei andato ma sei con noi, tra noi, in noi.

Lorand

lois weinberger web site

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INDICE/ INDEX

ANDREA FOGLI, “Figure senza nome”, giugno 2020 (con traduzione in fiammingo di Patrick Lateur))

DIARIO DI BAGIGIAS # 3 , maggio 2020

TELEGRAMMA DALLE FIANDRE #4 di Patrick Lateur, con “Nascita di Venere” di Felice Levini

CONTRAPPUNTI #3, di Benoit Angelet, Parigi, 10.6.2020, con i disegni di Regnier Angelet

TI DO TODI #1, di Matteo Boetti, “1-5-20”, Todi.

LE LETTERE DI TIRESIA # 4 di Fabrizio Sabelli, con installazioni urbane di Fausto delle Chiaie

MARCO TIRELLI. “We are the crowd…”, aprile 2020

VALENTIN STEFANOFF, We The Poor of This World, 2013, Video, 6,50 min

CONTRAPPUNTI #2, di Benoit Angelet, Parigi, 16.5.2020

GREETINGS from Nuremberg, di Fredder Wanoth, marzo-aprile 2020

BERNARDI ROIG / Ejercicios para un tiempo clausurado Nº2 : Compartir el lugar (la cabeza)

LE LETTERE DI TIRESIA # 3 di Fabrizio Sabelli, con “Struttura di una nuvola”, 1964, di Antonio Sanfilippo

“DANCING POPPIES”, foto di Rurik Dmitrienko, 13.5.2020

CONTRAPPUNTI #1, di Benoit Angelet, Parigi, 11.5.2020

TELEGRAMMA DALLE FIANDRE #3 di Patrick Lateur, con “Protection circles” di Laszlo Revesz

MERENDA/ SNACK TIME, un racconto di Chiara Nuvoli, aprile 2020

KRISTIN JONES, “TIMESCAPES”,2001-2020, video; musica di Walter Branchi

MICHAEL ZIEGLER, “Maschere” (senza titolo né parole), aprile 2020

DIARIO DI BAGIGIAS # 2 , aprile 2020

LAZLO REVESZ, “Echo from other bells”, video, aprile 2020

LE LETTERE DI TIRESIA # 2 di Fabrizio Sabelli, con “OCTOpath” di Sélène de Condat

GIANLUCA CODEGHINI/ MARCO MARIANI, “We must let her go”, video, aprile 2020

IL DIARIO di Judith Lange, marzo-aprile 2020

TELEGRAMMA DALLE FIANDRE #2 di Patrick Lateur, con una “Blackboard” di Pierluigi Fresia

BERND KOLLER, “Guardare oltre il CV19”, febbraio-marzo 2020

ANDREA FOGLI / ERICH GRUBER & JOHN BERGER, “Animali e uomini”, 25 aprile 2020

TELEGRAMMA da Parigi, Jeanette Zwingenberger

IN RICORDO di LOIS WEINBERGER (24.9.1949 -21.4.2020), Lorand Hegyi

KOEN BROUCKE, “Wat overblijft/quel che resta”, aprile 2020

“Gli animali reclamano il mondo”, video inviato da Bruno Ceccobelli, aprile 2020

ATELIERS 2020, Anke Armandi

OMAGGIO A SERGE UBERTI (Aix-les-Bains 1952 – Roma 2018), video di Tiziana Quattrucci, 2015, 14min.

TELEGRAMMA DALLE FIANDRE #1 di Patrick Lateur, con un disegno di Marine Joatton

DIARIO DI BAGIGIAS # 1 , marzo 2020

OMAGGIO a Luis Sepulveda, con “Momo” di Marilù Eustachio

MARIA BUSSMANN & XAVIER DE MAISTRE, “Viaggio intorno alla mia stanza”, aprile 2020

INCLASIFICABLE/ Enrica Basilico, “Solo i sognatori muovono le montagne” (Fizcarraldo), Cazalla de la Sierra (SP), aprile 2020

LE LETTERE DI TIRESIA # 1 di Fabrizio Sabelli, con le “lupe” di Kristin Jones

OMAGGIO a Markus Raetz

MITI E MITOLOGIE DELL’ ARTE Giacinto di Pietrantonio

ARTISTI / ARTISTS

Video / Valentin Stefanoff / Stefano Minzi / Lorand Hegyi / Sélène de Condat / bagigias / Xavier de Maistre / Rurik Dmitrienko / Pierluigi Fresia / Elzevir / Marco Tirelli / Michael Ziegler / Fabrizio Sabelli / Patrick Lateur / Kristin Jones / Lettere / Bernardi Roig / Fredder Wanoth / Chiara Nuvoli / Bernd Koller / Cristina Falasca / John Berger / Cécile Vandresse / Gianluca Codeghini / Bruno Ceccobelli / Marine Joatton / Enrica Basilico / Erich Gruber / Serge Uberti / Maria Bussmann / Laszlo Revesz / Judith Lange / Lois Weinberger / Marilù Eustachio / Marco Mariani / marcus raetz / Petra Richar / Koen Broucke / Anke Armandi / Luis Sepulveda / Andrea Fogli / Jeanette Zwingenberger / Benoit Angelet / Diario #1 / Antonio Sanfilippo / Walter Branchi

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